lunedì 18 gennaio 2021

ART FOR UBI. Il manifesto in italiano



Germogliato di una scrittura collettiva, ripubblichiamo qui Art for UBI Manifesto – 1, promosso a livello internazionale dall’Institute of Radical Imagination. "Il reddito di base universale ed incondizionato (UBI) è la migliore misura per il settore artistico e culturale. Al tempo stesso, i lavoratori e le lavoratrici dell’arte chiedono il reddito di base non solo per sé stess*, ma per tutt*."

Orientarci verso il reddito per tutt^ ci sembra il movimento da mettere in atto: uscire dalla logica dell'emergenza e iniziare a cambiare i sistemi, a inventare nuovi modelli. Dopo anni di austerity e di definanziamento, arriveranno molte risorse, su un sistema strutturalmente carente e che produce disuguaglianze: reddito per precar^/intermittent^ e ripensare le istituzioni artistiche. I corpi di tutt^, il diritto al benessere e alla fragilità, l'agibilità dello spazio pubblico e nuove istituzioni culturali sono i temi che vogliamo affrontare, da subito.
Alleanze e corpi multipli.


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1/ Il reddito di base universale ed incondizionato (UBI) è la migliore misura per il settore artistico e culturale. Al tempo stesso, i lavoratori e le lavoratrici dell’arte chiedono il reddito di base non solo per sé stess*, ma per tutt*.

2/ Tutte quelle misure che non raggiungono un salario di sussistenza, non sono definibili come UBI. Questo deve superare la soglia di povertà. Per eliminare la miseria, l’UBI deve corrispondere, almeno, al salario minimo di uno Stato o di una regione.

3/ L’UBI libera tempo e ci libera dal ricatto del lavoro precario e dalle condizioni di sfruttamento sul lavoro.

4/ L’UBI non è sottoposto a condizioni ed è corrisposto indipendentemente dallo status sociale, dalla performance lavorativa e dalle capacità. Si oppone alla menzogna meritocratica che copre il privilegio di classe.

5/ L’UBI non è un ammortizzatore sociale o una riforma del regime di disoccupazione. È il riconoscimento minimo di quel lavoro invisibile, essenziale per la riproduzione delle vita, lavoro spesso non riconosciuto, ma necessario, come prova il crescente bisogno sociale di cura.

6/ L’UBI chiarisce che il lavoro salariato non è più il solo mezzo di redistribuzione della ricchezza. Anzi, esso è alla base di un modello insostenibile. Salario è un altro nome dello sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori che ricevono meno di quanto danno.

7/ Le prospettive transfemministe e decoloniali ci insegnano a dire NO a tutte forme di sfruttamento invisibili ed estrattive, specialmente alle condizioni di precarietà tipiche del mercato e del lavoro artistico.

8/ L’UBI afferma il diritto all’intermittenza, alla privacy, all’autonomia, il diritto di rimanere offline e di non essere reperibili 24/7.

9/ Distribuendo ricchezza senza obblighi burocratici, l’UBI rifiuta la struttura piramidale dei finanziamenti e del complesso industriale del non-profit culturale. La burocrazia è il vampiro delle energie delle lavoratrici e dei lavoratori dell’arte. È ciò che le/li trasforma in imprenditori del sé stess*.

10/ Pretendendo l’UBI, le lavoratrici ed i lavoratori dell’arte non difendono una corporazione o una categoria. Al contrario, ess* intaccano il ruolo che classe e privilegio svolgono nella percezione dell’arte. L’UBI è universale Perché è per tutt* e permette a tutt* agibilità creativa

11/ La salute dell’arte è direttamente collegata ad un tessuto sociale in salute. Chiedere l’UBI e praticare un’etica della cura reciproca sono i più potenti gesti di cura nei confronti della società che lavoratrici e lavoratori dell’arte potrebbero fare.

12/ Interrompendo la logica della sovrapproduzione, l’UBI ci libera dai modi presenti della produzione capitalistica e dai loro effetti nocivi sul pianeta. L’UBI è una tecnica cosmogenetica ed un mezzo per ottenere giustizia climatica.

13/ Dove trovare i soldi per un reddito di base? L’UBI mette in discussione l’attuale sistema fiscale europeo e non solo. L’UBI è uno strumento che ci permette di ripensare le transazioni finanziarie, l’estrattivismo delle piattaforme digitali, la liquidità ed il debito. Nessun servizio pubblico deve essere tagliato per implementare l’UBI.

14 L’UBI ispira molti collettivi artistici e molte comunità a testare diversi strumenti per una redistribuzione più equa di risorse e ricchezza: a partire da sistemi autogestiti di mutuo soccorso basati sulla collettivizzazione dei guadagni, fino a soluzioni temporanee per liberare i lavoratori cognitivi dai vincoli pubblici e privati (e non solo). Vogliamo fare nostre tali sperimentazioni.

SIGNATURES

Individuals

·         Emanuele Braga / Macao, Milan; Institute of Radical Imagination

·         Marco Bravalle / Sale Docks, Venice; Institute of Radical Imagination

·         Gabriella Riccio / L’Asilo, Naples ; Institute of Radical Imagination

·         Ilenia Caleo / Campo Innocente; Incommon – Università IUAV Venezia

·         Anna Rispoli / Artist

·         Maddalena Fragnito / Macao, Milan; Phd at Coventry University

·         Andrea Fumagalli / Effimera; University of Pavia

·         Nicola Capone / Philosopher; L’Asilo, Naples

·         Luigi Coppola / Artist

·         Giuseppe Micciarelli / L’Asilo, Naples, University of Salerno

·         Julio Linares / Economist and Anthropologist; JoinCircles.net

·         Dena Beard / The Lab, San Francisco

·         Manuel Borja-Villel / Museum Director, Madrid

·         Salvo Torre / Professor, member of POE Politics, Ontologies, Ecologies

·         Sara Buraya / L’Internationale; Institute Of Radical Imagination

·         Kuba Szreder / Curator and theorist, Warsaw

·         Dmitry Vilensky / Chto Delat

·         Charles Esche / Director of Van Abbemuseum, Eindhoven

·         Franco Bifo Berardi / Philosopher

·         Gregory Sholette / Artist

·         Zeyno Pekunlu / Artist, Institute of Radical Imagination

·         Anna Daneri / Forum dell’arte contemporanea italiana

·         Massimo Mollona / Goldsmiths’ University of London, Institute of Radical Imagination

·         Jerszy Seymour / Artist and Designer; Sandberg Institute

·         Marco Assennato / Maître de conférences in filosofia, Ecole Nationale Supérieure d’Architecture, Paris-Malaquais

·         Roberto Ciccarelli / Philosopher and journalist

·         Sandro Mezzadra / Philosopher

·         Geert Lovink / Institute of Network Cultures, Amsterdam

·         Alisa Del Re / senior professor Ateneo Patavino

·         Andrea Gropplero / Film Director

·         Giuseppe Allegri / Activist

·         Elena Lasala Palomar / Institute of Radical Imagination

·         Nicolas Martino / Philosopher

·         Ilaria Bussoni / Editor and curator

·         Danilo Correale / Artist

·         Annalisa Sacchi / Incommon – Università IUAV Venezia

·         Giada Cipollone / Incommon – Università IUAV Venezia

·         Stefano Tomassini / Incommon – Università IUAV Venezia

·         Piersandra Di Matteo / Incommon – Università IUAV Venezia

·         Elena Blesa Cabéz / Researcher, Barcelona; Institute of Radical Imagination

·         Jesús Carrillo / Senior Lecturer at the Department of History and Theory of Art Universidad Autónoma de Madrid; Institute of Radical Imagination

·         Pablo García Bachiller / Arquitecto; Institute of Radical Imagination

Organizations

·         Institute of Radical Imagination

·         Il Campo Innocente

·         Macao

·         Sale Docks

·         Chto Delat

·         L’Asilo

·         Euronomade

·         Dirty Art Department Gerrit Rietveld Academie and Dirty Art Foundation

·         Effimera

·         OperaViva Magazine

·         Basic Income Network – Italia

·         Community and Research for Circles UBI

·         Forum d’arte contemporanea

·         Global Project

·         Radio Sherwood

·         Dinamopress

·         AWI Art Workers Italy

·         Maestranze dello Spettacolo Veneto