martedì 13 aprile 2021

Rifare il mondo / Remake The Globe - Lettera di adesione alla Rete Lavorat_ Spettacolo e Cultura Roma




Oggi la rete composta da collettivi di lavorat_ dello spettacolo e della cultura, insieme a singole individualità, occupa il Globe Theatre.

ENGLISH AND SPANISH BELOW

Cosa sta succedendo in questi mesi? 

La pandemia, lo sappiamo, ma forse anche qualcos’altro. Qualcosa di profondo e radicale, qualcosa di istruito, agitato, organizzato. Sta succedendo che i/le la lavorat_ dello spettacolo sono senza reddito da un anno, e a partire da questa condizione di estrema fragilità hanno iniziato ad incontrarsi, a ragionare, a mobilitarsi, riappropriandosi in prima persona della lotta per una vita degna. 

Come tant_ altr_ lavorat_, viviamo in una condizione di precarietà strutturale, fatta di tutele inesistenti. Violenza, sfruttamento, fondi pubblici distribuiti secondo criteri escludenti, meccanismi quantitativi basati su profitto e iperproduttività: un sistema che nega alla cultura la sua funzione essenziale di costruzione e cura della collettività e che mina le nostre stesse esistenze. 

Precar_ si era già. 

E la politica?
Dopo più di un anno di pandemia e di mancate risposte da parte delle istituzioni, siamo costrett_ a barcamenarci in modo sempre più tossico tra occupazioni saltuarie, lavoro in nero, sussidi insufficienti e spesso non accessibili, ad auto-sfruttarci, a reinventarci trovando ancora altri modi di sopravvivere.
Oggi diciamo basta. 

Un’onda sta attraversando l’Europa e tocca oggi anche Roma, dove incontra una rete che da mesi intreccia collettivi, gruppi e singole individualità di lavorat_ dell’arte e della cultura. Questa assemblea cittadina, stratificata ed eterogenea, oggi occupa uno spazio pubblico per affermare con forza la necessità di ripensare un settore in crisi ben prima dell’emergenza sanitaria. 

È questo il tempo di rimettere in circolo energie, desideri, riflessioni. È questo il tempo di intrecciare le lotte, uscire dall’invisibilità, prendere parola. 

Oggi abbiamo deciso di riappropriarci di questo spazio pubblico, per renderlo il più possibile attraversabile, tornando a praticarne il significato, trasformandolo in un’agorà. Abbiamo l’urgenza di continuare questo processo di condivisione, perché l’onda si allarghi e diventi la più ampia possibile.

Non abbiamo bisogno di riaprire i teatri e gli spazi culturali, se non esistono le condizioni per farlo, in sicurezza e per tutt_. La ripartenza indiscriminata penalizza le esperienze più fragili e alimenta la competizione, aggravando un sistema già al collasso. Scegliere tra salute e lavoro non è un'opzione discutibile. Abbiamo bisogno di ripensare strutturalmente le condizioni del nostro vivere e lavorare, dando la possibilità a tutte le soggettività che si muovono nella città di farlo con noi, immaginando modelli che siano sostenibili, fondati su pratiche collaborative dal basso, e replicabili anche altrove. Quello che viviamo sulla nostra pelle in questi mesi è solo l’inevitabile tracollo di un sistema insostenibile per tutt_noi, che se oggi tocca chi è più fragile, presto finirà per desertificare l’intero panorama. 

Rivendichiamo il diritto a un reddito continuo, a una formazione retribuita e permanente, a un tempo di ricerca e studio che sia considerato lavoro. Sta emergendo chiaramente il bisogno di nuovi diritti sociali e di nuove tutele, di strumenti contro le discriminazioni e le disuguaglianze tra soggetti, accesso all'arte e alla cultura per tutt_. Difendiamo l'informalità degli spazi di produzione artistica e culturale attualmente esclusi dai circuiti di finanziamento, e ribadiamo la necessità di una revisione dei criteri di finanziamento pubblico. 

Da questo luogo pubblico, che vive però di uno strano binomio tra pubblico e privato, oggi prendiamo parola. Oggi entriamo per uscire fuori e vi invitiamo a farlo con noi, per costruire un discorso collettivo in cui tutt_ possano riconoscersi e iniziare subito a immaginare insieme nuovi paradigmi, nuovi statuti, nuovi diritti sociali per il lavoro precario, autonomo, intermittente. Invitiamo singol_ lavorat_, artist_, tecnic_, operat_, compagnie, istituzioni artistiche e culturali, teatri, festival, centri di ricerca, spazi formali e informali a sostenere la nostra lotta. 

Il tempo è adesso. 

Rete Lavorat° Spettacolo e Cultura 

Per aderire scrivete a campoinnocente@gmail.com 


#globeoccupato
#remaketheglobe
#nonpernoimapertutt
#precarxsieragià

Promuovono
Autorganizzat_ Spettacolo Roma
C.l.a.p. Camere del lavoro autonomo e precario
Il Campo Innocente
Mujeres nel Teatro
Presìdi Culturali Permanenti
Professionist_ Spettacolo e Cultura
Emergenza Continua
R.i.s.p. Rete Intersindacale Professionist_ Spettacolo e Cultura
Vito Scalisi Presidente Arci Roma

Sostengono 
Associazione Ex-Lavanderia
C.S.A. Brancaleone
Fivizzano27
L.O.A. Acrobax
Nuovo Cinema Palazzo
Pianeta Sonoro 
Potere al Popolo! Cultura e Spettacolo
Radio Sonar
Scup – Sport Cultura Popolare
30Formiche

Sottoscrivono (elenco in aggiornamento)

A2U-Attrici e Attori Uniti / Santarcangelo Festival / Centrale Fies / Short Theatre / Sasha Waltz / Massimo Conti / Kinkaleri / Teatro di Roma - Teatro Nazionale / Playgirls From Caracas / Motus / Mariangela Gualtieri, Cesare Ronconi - Valdoca Teatro / Arci / Malombra / Rodrigo D'Erasmo - Afterhours / mk / Collettivo CHEAP - Bologna / Festival Inquiete / Grande Come Una Città- Terzo Municipio Roma / Art for UBI / Macao / Muta Imago / Indisciplinarte / Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismomdi - Atelersi / Non Una Di Meno Roma / Angelo Mai / Francesca Pennini - Collettivo Cinetico / Assalti Frontali / Associazione Teatro del Lido di Ostia / Csoa eXsnia / Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli / Nonna Roma / Mi riconosci? Sono un professionista dei beni culturali / Johanne Affricot - GRIOT Mag / Festival Bande de Femmes / Sale Docks / L’Asilo Filangieri / L4R / Extragarbo / lascadargilla / BLUEMOTION / Industria Indipendente / Teatro Trastevere / Cinzia Clemente - obiettivo Successo / Atto Nomade Teatro / Lo stato dei luoghi / Terzo Paesaggio / Bartolini/Baronio / Link Roma / DOM- / Basti/Caimmi / Federico Moschetti / Alessandra Cristiani / TradirEfareTeatro / Collettivo RagazzeR.A.C. (Regist_a confronto) / Jennifer Beals / Associazione Kind / Svelarsi / Isola Teatro / Ostudio / Coordinamento Studentə Medi /  CSA Astra / Merende  / Fronte della gioventù comunista Roma / ASC Teatro della Dodicesima / Casale Garibaldi - Common at work / Rete Akkittate / SemiVolanti / Metro Core / Drop / 33 centiletri (segni) / Arci Sparwasser / Live Arts Culture / L'allegra banderuola Onlus / Forum Nazionale per l'educazione musicale / Pentalfa / Ea Lab / Arci Pietralata / Ex Vetreria Officina Musicale / Gruppo Sorriso Roma Onlus / Associazione Italiana Tecnici di Ripresa / 369gradi / Circolo Arci Fanfulla / Fed.It.Art.-Lazio / Amigdala - Periferico / Il Cielo di Carta / M Teatro _Trani-Puglia / Anna De Palma - Niente di Stabile / Ass. Culturale ZEIT - CAMPOSUD - a Gramsci project. / Gender Free Toilet / Eco di Fata / AJARIOT - performing arts collective / Tex (Teatro Ex Fadda- San Vito dei Normanni) / Associazione culturale teatroinstalla / Antonio La Camera - Castrovillari Film Festival / Luka Lalevic - Associazione culturale Sinergetica / Matteo Delai - Gargantua Distribution, Desenzano Film festival / Teatro popolare San Basilio / Laura Giannatiempo - Piano 13 / Associazione lab-tv / Coordinamento Settore cultura e spettacolo Barletta / La Furibunda / Compagna Can Bagnato / Pass___Arti / Coordinamento nazionale Lavorator_della Danza / Across Asia Film Festival / Lesbicx - Rete lesbica intersezionale, transfemminista e queer / Fa'Maschere / Rulez / Franco Pietropaoli - Il Muro del Canto, Roma Nostra, Ermes Records / Studio 54 Torpignattara / Lecco limoni / È arrivato Godot / Enigma social Club / Centro Ottava / Rete Civica Parco Andrea Campagna / Canapè / Associazione V Zona / Quarticciolo Ribelle / Santa Rita Teatro / Cffc / Compagnia teatrale DoveComeQuando / Fuori Contesto / Ygramul / NaufragarMèDolce / Rete Innamorati del Teatro / Associazione Art Dance Teatro Piccolo di Pietralata / Infunzione / Snodo Mandrione / Gruppo Teatro Onda / Collettivo Lights on / Red Star Press / Riconquistiamo tutto / CRIANSA / Ifigenia Faye Kanara’- Associazione culturale Passapòrto Bologna / Tita Tummillo e Miki Gorizia - Big Bari International Gender Film Festival / Etnorama Associazione Culturale / ZeroMeccanico Teatro / Dignità Autonome di Prostituzione / Alto Fest Napoli / Arrevuoto Associazione teatro e pedagogia / Mariella Soldo - Notterrante Compagnia / Marco Tonino - Malmadur / Ergo Sum produzioni srl / Ilaria Cangialosi - compagnia Animalenta / Areté Ensemble / Coalizione Civica Barletta / Circolo Koké / DLF (Velletri) / ARCI Montefortino 93 (Artena) / Arci Timba /Viva Musica / La Fattorietta - ass. Passeggiata del gelsomino / Art'incantiere / Shakti YogaLab / Villaggio cultura (Pentatonic) / Dissesto musicale (Tivoli) / Chai Qi (Velletri) / Colle Oppio / Differenza lesbica Roma / Collettivo Exit Barletta / E come Eresia / Associazione Circusnavigando / Margine Operativo - Attraversamenti Multipli / Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina (La Rappresentante di lista) / Michele Cinque e Lazy Film / Grande Cocomero / Compagnia Teatrale del Condominio di Via dei Sabelli / Coordinamento dei consultori donne libere e libere soggettività Lazio / Federazione Cobas sanità università ricerca / Laurea magistrale in Teatro e arti performative - Università Iuav di Venezia / Coordinamento cittadino di lotta per la casa - Movimento per il diritto all'abitare / Cinema D'Autrice / Comitato Piazza Carlo Giuliani  / Comitato Madri per Roma Città Aperta / IMMAGINA - photography and culture / Laminarie / Associazione AIDORU di Cesena / Associazione culturale Chiasma / Siamo il  BORDA!Fest - Produzioni Sotterranee  di Lucca / Associazione Culturale Artinmovimento / OperaViva Magazine / Antonio Latella, Brunella Giolivo, Franco Visioli, Federico Bellini, Linda Dalisi, Giuseppe Stellato, Graziella Pepe, Simone De Angelis, Francesca Giolivo, Francesco Manetti - Compagnia Stabilemobile / Evira Frosini e Daniele Timpano - Katakllisma Teatro / Ecomuseo Urbano Mare Memoria Viva di Palermo / Campo d'arte APS / Ass. Musicale Seicorde / Urban Monkey APS / Generazioni Future, soc. coop. di mutuo soccorso Stefano Rodotà / Oceano Indiano / Cattive Maestre / Coalizione Sociale / Collettivo Barletta Antifascista / NIBI Neri italiani Black Italians / Forum dell'arte contemporanea italiana / Ass. EducArte / Zimmerfrei / teatrodellerestituzioni / Limbo film Ets / Vertigo Film Festival Milano / Mixò Associazione Culturale / Master Università degli Studi Roma Tre Enviromental Humanities / PACS Master Arti Performative e Spazi Comunitari RomaTre / Master Studi e Politiche di genere Università RomaTre / Associazione Piccolo Cinema America / Flaica Uniti CUB Roma / Pop Pigneto / Fusolab / Al.Di.Qua.Artists / Area Teatro / Mda Produzioni Danza /  Marco Cavalcoli, Luigi De Angelis, Chiara Lagani, Marco Molduzzi - Fanny&Alexander / Associazione Demetra / Chiara De Angelis - Magazzino dei semi / gruppo nanou / Lele Marcojanni / NUDM Genova / Rete ROSSA Ostia - Acilia / Arcipelago Spettacolo dal Vivo Puglia / CORPS CITOYEN / Milano Mediterranea / Menoventi / Momo Edizioni / Compagnia Rodisio / Associazione Professionale Improteatro / Voci e Progetti - Perugia / Teatro delle Bambole / Nuovapiattaforma / collettivo VEGA / OvO / Compagnia Pupilunari  /
Associazione Hermit Crab / Scuola Elementare del Teatro-Conservatorio popolare per le Arti della Scena di Napoli / associazione Per Ananke / Festival perAspera / La Polveriera Spazio Comune / Festival della letteratura sociale Firenze / Contrabbandiera Editrice


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Remake the world / Remake the Globe


Today, in Rome, the Globe Theater has been occupied by a collectivity that brings together collectives, groups and individuals working in the art & culture & entertainment world.

What is happening?
The pandemic, we know, but maybe something else too. Something deep and radical, something trained, restless, organized.
Workers of art, entertainment and culture have been without income for a year and starting from this condition of extreme fragility they have begun to meet, to discuss together, to mobilize, to lead the struggle for a worthy life.
Like many other workers, we live in a condition of structural precariousness, with no consistent welfare measures.
Violence, exploitation, public funds distributed according to exclusionary criteria, quantitative mechanisms based on profit and hyperproductivity: a system that denies culture its essential constructive function of and its role of caring for the community.

We were already precarious. 

What about politics? After more than a year of pandemic and lack of answers from the institutions, we are forced to navigate in an increasingly toxic way between occasional jobs, undeclared work, insufficient and often not accessible subsidies, to self-exploit, to reinvent ourselves by finding others ways to survive.
Today we say: It’s enough!

A wave is crossing Europe and today also touches Rome, where it meets a network that for months has intertwined collectives, groups and individuals working in art, culture and entertainment. This stratified and heterogeneous city assembly, today occupies a public space to strongly affirm the need to rethink a sector, which was in crisis well before the health emergency.

This is the time to put energies, desires, reflections back into circulation. This is the time to intertwine the struggles, to get out of invisibility, to speak out.

Today we decided to re-appropriate this public space, to make it crossable as much as possible, to reclaim its meaning, transforming it into an agora. We have an urgent need to continue this sharing process, so that the wave widens and becomes as wide as possible.

We do not need to reopen the theaters and cultural spaces, if the conditions to do so, in safety for everyone, do not exist. The indiscriminate so called restart penalizes the most fragile experiences and fuels competition, aggravating an already collapsing system. Choosing between health and work is not a questionable option.

We need to structurally rethink the conditions of our lives and our work, giving the possibility to all the subjectivities that exist in the city, to imagine models that are sustainable, based on collaborative bottom up practices, also replicable elsewhere. What we have been experiencing on our skin in recent months is only the inevitable collapse of a system that is unsustainable for all of us, which  today concerns those who are more fragile and will soon end up desertifying the entire landscape.

We claim the right to a continuous basic income, to a paid and permanent training, because time of research and study is work. The need new social rights and new protections, we need tools against discrimination and inequalities between subjects; a need to an access to art and culture for everyone is clearly emerging. We defend the informality of the spaces of artistic and cultural production currently excluded from the financing circuits, and we reiterate the need for a revision of the public financing criteria.

From this public place, which lives of a strange combination between public and private, today we take word. Today we enter to go out and we invite you to do it with us, to build a collective discourse in which everyone can recognize themselves and immediately begin to imagine together new paradigms, new statutes, new social rights for precarious, autonomous, intermittent work.

We invite single workers, artists, technicians, operators, companies, artistic and cultural institutions, theaters, festivals, research centers, formal and informal spaces to support our struggle.

The time is now.

Art, Entertainment and Culture Workers’ Network 


#globeoccupato
#remaketheglobe
#nonpernoimapertutt
#precarxsieragià


Rehacer el mundo/ Carta de adhesión a la Red Trabajadores/as del Espectáculo y Cultura Roma/ Network Entertainment and Culture Rome

Hoy, la red formada por colectivos que trabajan en el entretenimiento y la cultura, junto con personas individuales, ocupa el Globe Theatre.

¿Qué está pasando en estos meses?
La pandemia, lo sabemos, pero quizás también algo más.
Algo profundo y radical, algo educado, agitado, organizado. Ocurre que los trabajadores y trabajadoras del espectáculo llevan un año sin ingresos y a partir de esta condición de extrema fragilidad han comenzado a encontrarse, a razonar, a movilizarse, reapropiando en primera persona la lucha por una vida digna.

Como muchos/as otros/as trabajadores/as, vivimos en una condición de precariedad estructural, conformada por protecciones inexistentes. Violencia, explotación, fondos públicos distribuidos según criterios excluyentes, mecanismos cuantitativos basados en el lucro y la hiperproductividad: un sistema que niega a la cultura su función esencial de construcción y cuidado de la comunidad y que atenta contra nuestra propia existencia.

Precarios/as éramos ya.

¿Y la política?
Después de más de un año de pandemia y falta de respuesta de las instituciones, nos vemos obligados/as a navegar de una manera cada vez más tóxica entre trabajos ocasionales, trabajos no declarados, subsidios insuficientes y muchas veces no accesibles, a auto explotarnos, a reinventarnos encontrando otras formas de sobrevivir.

Hoy decimos basta.

Una ola está atravesando Europa y hoy le toca también a Roma, donde se encuentra con una red que durante meses ha entrelazado colectivos, grupos e individuos que trabajan en el arte y la cultura. Esta asamblea de ciudad estratificada y heterogénea ocupa hoy un espacio público para afirmar con fuerza la necesidad de repensar un sector en crisis mucho antes de la emergencia sanitaria.

Este es el momento de poner en circulación energías, deseos, reflejos. Este es el momento de entrelazar las luchas, salir de la invisibilidad, hablar.

Hoy decidimos reapropiarnos de este espacio público, hacerlo lo más transitable posible, volviendo a practicar su significado, transformándolo en un ágora. Tenemos una necesidad urgente de continuar este proceso de compartir, para que la ola se ensanche y se vuelva lo más amplia posible.

No necesitamos reabrir los teatros y espacios culturales, sino que se den las condiciones para hacerlo de forma segura y para todos/as. El reinicio indiscriminado penaliza las experiencias más frágiles y alimenta la competencia, agravando un sistema ya colapsado.

Elegir entre salud y trabajo no es una opción cuestionable. Necesitamos repensar estructuralmente las condiciones de nuestro vivir y trabajar, dando la posibilidad a todas las subjetividades que se mueven en la ciudad de hacerlo con nosotros/as, imaginando modelos que sean sostenibles, basados en prácticas colaborativas desde abajo, y también replicables en otros lugares. Lo que hemos estado viviendo en nuestra piel en los últimos meses es solo el inevitable colapso de un sistema insostenible para todos/as, que, si hoy toca a los más frágiles, pronto acabará desertizando todo el paisaje.

Reclamamos el derecho a un ingreso continuo, a una formación remunerada y permanente, en un momento de investigación y estudio que se considera trabajo. Está surgiendo claramente la necesidad de nuevos derechos sociales y nuevas protecciones, herramientas contra la discriminación y las desigualdades entre sujetos, el acceso al arte y la cultura para todos.
Defendemos la informalidad de los espacios de producción artística y cultural actualmente excluidos de los circuitos de financiación, y reiteramos la necesidad de una revisión de los criterios de financiación pública.

Desde este lugar público, que sin embargo vive de una extraña combinación entre lo público y lo privado, hoy hablamos. Hoy entramos para salir y te invitamos a que lo hagas con nosotros/as, para construir un discurso colectivo en el que todos puedan reconocerse y de inmediato empezar a imaginar juntos nuevos paradigmas, nuevos estatutos, nuevos derechos sociales para el trabajo precario, autónomo, intermitente. Invitamos a trabajadores/as solteros/as, artistas, técnicos/as, operadores/as, empresas, instituciones artísticas y culturales, teatros, festivales, centros de investigación, espacios formales e informales para apoyar nuestra lucha.

El tiempo es ahora.

Red Trabajadores/as Espectáculo y Cultura Roma

Para unirse, escriba a campoinnocente@gmail.com

#globeoccupato
#remaketheglobe
#nopernoimapertutt
# precarxsieragià

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